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Domande frequenti

Se un prodotto a rapida essiccazione non asciuga rapidamente come dovrebbe, è colpa delle condizioni atmosferiche?

È possibile. Se durante, oppure immediatamente dopo l'applicazione del prodotto, le condizioni di umidità relativa dell'aria divengono critiche, cioè superano il 65/70%, il processo di essiccazione può subire un notevole rallentamento con conseguente possibilità di diminuzione della brillantezza finale del film ad essiccazione ultimata.

Qual è la stagione migliore per effettuare opere di tinteggiatura?

In linea di principio non esiste una "stagione migliore". Si può tinteggiare in qualsiasi stagione, ma vanno tenute in conto, sempre, le condizioni di temperatura e umidità dell'aria nelle quali si opera.
Soprattutto utilizzando prodotti all'acqua, bisogna evitare di applicarli a temperature sotto ai 10 °C. Per un'ottimale essiccazione l'umidità relativa dell'aria dovrebbe essere del 65÷70%.
Ma anche elevate temperature dell'ambiente (oltre i 30°C), come anche della superficie da trattare, possono influenzare negativamente il processo di essiccazione corretto del prodotto.
In linea di principio occorrerebbe evitare, nelle stagioni fredde, di tinteggiare locali o pareti all'aperto in orari nei quali il prodotto potrebbe addirittura gelare. Nelle stagioni calde, invece, andrebbe evitato di svolgere operazioni di tinteggiatura nelle ore di massima insolazione o, addirittura, su pareti esposte direttamente ai raggi solari.
Sempre, e in ogni caso, va evitata la tinteggiatura durante, o immediatamente dopo, periodi di grande piovosità e, all'opposto, in periodi di forte ventosità.

Come si fa ad ottenere una perfetta copertura tinteggiando con colori "forti"?

Ovviamente molto dipende dalla qualità dei prodotti utilizzati, ma anche il miglior prodotto con tinte dai caratteri molto decisi e d'impatto può essere soggetto a non desiderati effetti di trasparenza anche minimi.
Ciò può costringere a più di due mani di stesura. Un buon metodo per evitare che ciò si renda necessario, sia su legno che su muro o cartongesso, è quello di procedere preventivamente alla stesura del prodotto di finitura – sia esso una idropittura colorata come ColorAction o il Traspirante Colori d'ambiente, oppure uno smalto acrilico come Equal – con la stesura di un fondo isolante come il Fissativo isolante acrilico o HydroFix o anche un sottofondo per legno e muri come Sottosmalto legno e muri o Legnofond, misclelato ad una parte del prodotto di finitura stesso.
In questo modo si migliora nettamente la capacità coprente del prodotto di finitura che si trova ad operare su un fondo già leggermente nella tonalità finale. Non superare comunque il 5÷10% in volume nella miscelazione tra prodotto di finitura e fondo e verificare l'effettiva compatibilità tra i due con un piccolo test preventivo di miscelazione con poco prodotto.

È possibile sovraverniciare un fondo trattato con un prodotto sintetico con un altro a base acqua o viceversa?

In genere sì. La condizione di sovraverniciabilità è relativa alle condizioni di essiccazione della pellicola di prodotto che s'intende sovraverniciare.
Per effettuare qualsiasi sovraverniciatura la condizione necessaria, salvo indicazioni specifiche presenti sull'etichetta della confezione, è che il prodotto da sovraverniciare sia completamente essiccato anche in profondità e non solo asciutto al tatto.

Non ho consumato tutto il prodotto acquistato, qual è il modo migliore per conservarlo per utilizzi futuri?

I prodotti CIPIR seguono rigide normative ambientali che impediscono l'uso di additivi e sostanze che, impedendo la formazione di funghi e batteri, risultano però nocivi alla salute.
Il modo migliore per conservare prodotti che non risultano "protetti" da questi additivi è quello di difenderli dal loro nemico principale quando sono chiusi in un barattolo: l'ossigeno. Occorre quindi limitare il contenuto di aria presente nel barattolo riempiendolo il più possibile, eventualmente utilizzando contenitori più piccoli.

Posso miscelare una idropittura con uno smalto per avere un effetto più lucido?

No. Anche se si trattasse di uno smalto acrilico e non sintetico che sarebbe totalmente incompatibile, è bene evitare questo tipo di miscelazioni.
Se si desidera un prodotto lavabile con una brillantezza superiore ad una idropittura può essere utilizzato lo smalto murale Glossy per ottenere una superficie lucida, oppure lo smalto murale Satin per ottenere una superficie semilucida ad effetto vellutato.

Come faccio a distinguere tra le idropitture per capire quella che serve a me?

Le idropitture per interno presenti nel catalogo CIPIR si distinguono come: tempere, traspiranti e lavabili.
La normativa distingue queste tre macro suddivisioni per il grado di resistenza "all'abrasione umida", cioè la lavabilità del prodotto. Una delle misurazioni per verificarla è il cosiddetto "Scrub Test" che definisce in "cicli" o "colpi spazzola" il numero di passaggi abrasivi necessari a sgretolare la pittura applicata in un certo spessore di micron.
Le pitture lavabili per interno di CIPIR sono resistenti a oltre 5.000 cicli, quelle per esterno possono superare anche i 20.000.
Oltre alle definizioni classiche precedenti, sempre per interno, sono disponibili: pitture igienizzanti e pitture termoisolanti. Le prime hanno la caratteristica di preservare dal contrasto alla formazione di muffe ambienti molto umidi come bagni e cucine, le seconde, additivate di sfere cave di vetro Pyrex©, ottengono il risultato cosiddetto "doppio vetro" che al tatto produce una sensazione di caldo e morbidezza.
A seconda poi del tipo di intervento da realizzare esistono idropitture specifiche, molto utilizzate in interventi di restauro e conservazione, ai silicati, silossaniche o minerali di calce.

Posso colorare con i coloranti CIPIR qualunque idropittura e ottenere tutti i colori che voglio?

Può essere colorata qualunque idropittura, ma è impossibile ottenere qualsiasi tinta se non quelle rientranti nella gamma delle tonalità pastello o poco più. È molto difficile ottenere tinte forti.
La ragione è semplice. Per ottenere tinte molto forti dovrebbe essere usato il colorante in percentuale molto superiore a quella massima indicata sull'etichetta.
Per soddisfare esigenze di tinteggiatura particolari consigliamo di partire dai colori pronti della cartella ColorAction o, in alternativa, a quelli del traspirante Colori d'ambiente o del lavabile Colori d'ambiente

Ho acquistato un prodotto colorato pronto, ma la tinta sembra essere diversa mano a mano che proseguo nel lavoro. Come è possibile?

Qualsiasi tinta pronta, di qualsiasi prodotto si stia parlando, ma con ancora più evidenza nelle vernici ferromicacee e negli impregnanti, subisce durante la conservazione in barattolo una naturale "separazione" dei suoi componenti. I pigmenti più pesanti, e i coloranti sono tra questi, tendono a depositarsi sul fondo mentre quelli più leggeri rimangono in superficie.
Per questo motivo, prima di procedere al loro utilizzo ed anche sovente durante l'uso, vanno mescolati per rendere omogenea la loro consistenza ed evitare lo spiacevole inconveniente segnalato nella domanda.

Posso tinteggiare i muri della mia casa nuova appena consegnata dall'impresa edile?

Sì, ma solo se l'intonaco ha concluso la sua completa "maturazione", quindi solo se sono passate almeno 4 settimane dall'ultimazione dei lavori.
È sconsigliato tinteggiare muri prima di questo tempo in quanto l'umidità sottostante la superficie potrebbe provocare spiacevoli inconvenienti e macchie che comprometterebbero il risultato finale di tinteggiatura.

Vorrei tinteggiare le stanze della nuova casa utilizzando prodotti che mantengano caratteristiche di salubrità nel tempo. Come mi devo comportare?

Muri nuovi, mai tinteggiati prima, possono essere trattati con un ciclo di tinteggiatura che mantenga una buona traspirabilità del muro.
Possono essere trattati con prodotti a rilascio di sostanze volatili (V.O.C.) vicine allo zero o con normali prodotti di tinteggiatura che, comunque, rispondono anch'essi alle stringenti normative europee in merito al rilascio di sostanze organiche volatili.
CIPIR nel primo caso propone i prodotti della linea Ecolabel, e nel secondo prodotti di diverse linee commerciali come Ambienti o Gaia.
In ogni linea è possibile trovare prodotti adatti al ciclo di tinteggiatura, dalla preparazione del fondo alla finitura.
Fatte salve le precauzioni di operare in ambienti con temperatura tra a 8°C e 30°C e umidità relativa inferiore al 65÷70% e su superfici asciutte (umidità relativa inferiore al 10%), su muri nuovi, dopo aver spazzolato la superficie da polvere, va stesa una mano di fissativo acrilico e, dopo almeno 12÷18 ore si può procedere alla prima mano di finitura.
La seconda mano di finitura può essere stesa secondo le indicazioni sulla confezione. Per aver sicurezza di un risultato senza rischi si consigliano sempre 24 ore tra una mano e l'altra.

Il fissativo acrilico è traspirante e può essere applicato sopra un rivestimento plastico prima di una tinteggiatura?

Un fissativo isolante trasparente come, ad esempio, Fissativo isolante all acqua, non è traspirante, ma può essere applicato sopra a rivestimenti plastici che verranno successivamente tinteggiati.

Sto ristrutturando una vecchia casa e i muri presentano molte crepe. Come posso ottenere una superficie uniforme e che materiale devo usare?

Vecchi muri tinteggiati devono essere adeguatamente privati delle vecchie pitture sfoglianti, se presenti, prima di procedere ad un intervento fissativo con un fondo isolante come il Fissativo isolante acrilico o HydroFix.
In presenza di crepe e buchi, l'interfento fissativo deve essere preceduto da un intervento di stuccatura per riparare le imperfezioni della superficie con uno stucco pronto o uno stucco in polvere, eventualmente allargando le crepe più sottili in modo da creare lo spazio necessario allo stucco per aggrapparsi con più efficacia al muro. Se le fessure dovessero essere di una certa rilevanza, oltre i 7÷8 mm di spessore è bene procedere con una stuccatura in due riprese così da evitare che si formino crepe nello stucco in fase di essiccazione. A stuccatura ultimata, lisciare con della carta vetrata fine in modo da rendere la superficie nel suo complesso il più uniforme possibile.
Procedere quindi con il normale ciclo di lavorazione di una idropittura.
Il tipo di idropittura da scegliere dipende dal tipo di risultato che s'intende ottenere. Se necessita una superficie lavabile potrebbe essere usata l'idropittura lavabile Gaia, se si tratta di un intervento di restauro particolare possono essere prese in considerazione anche le pitture: RestauraCal o RestauraSil

Devo verniciare il nuovo cancello. Devo applicare una mano di antiruggine anche se voglio utilizzare una vernice ferromicacea?

Si. Anche se una vernice ferromicacea come Fasfer ha in se una notevole capacità anticorrosiva è sempre consigliabile, su ferro nuovo, dare una prima mano di antiruggine.

Quale vernice si usa per caloriferi già verniciati?

Per verniciare caloriferi in metallo, è consigliabile il seguente ciclo: prima mano con la vernice di fondo Fibronite, dopo almeno 24 ore, applicare una mano di smalto, a scelta tra Smalto Extrabrillante al solvente, oppure Smalto Inodore all'acqua per termosifoni Thermosmalto.
Su termosifoni precedentemente verniciati, se presentano un buono stato di conservazione e assenza di ruggine, è sufficiente pulire bene la superficie e togliere eventuale materiale sfogliante prima di applicare lo smalto scelto.

Ho un terrazzo e voglio un prodotto che lo preservi e al contempo aiuti l'impermeabilizzazione. Cosa devo usare?

Il prodotto consigliato è la Guaina liquida per terrazze.
Va stesa su supporti "assorbenti" e guaine catramate, ma non pavimenti piastrellati, ed è ottima, quindi, per terrazzi in cemento e tegole in cemento.
Con essa si evita lo sfarinamento della superficie e le sue caratteristiche elastiche chiudono micro fessurazioni della superficie impedendo il passaggio di umidità. È adatta al solo traffico pedonale.

Qual è il prodotto ideale per verniciare un tetto in lamiera di una baita?

Qualsiasi tetto in lamiera può essere verniciato con vernice per tetti in lamiera al solvente che conferisce alla copertura trattata un'elevata resistenza alle intemperie ed alla corrosione.

Ho una casa in montagna con una scala esterna in legno. Che prodotto devo usare per proteggerla?

Se la scala non è mai stata tinteggiata può essere sufficiente un trattamento a due mani di impregnante per legno al solvente o di impregnante all'acqua.
Fatte salve le precauzioni di operare con una temperatura tra a 8°C e 30°C e umidità relativa inferiore al 65÷70%, occorre che il legno sia adeguatamente spazzolato ed è consigliabile lasciare trascorrere almeno 24 ore tra la prima e la seconda mano.
Se poi si vuole ulteriormente proteggere il legno rendendo la superficie lavabile si può intervenire con due mani di Flatting dopo almeno 24 ore dal trattamento impregnante.
Tra una mano e l'altra di finitura con il Flatting è possibile carteggiare lievemente e finemente per lisciare eventuali imperfezioni della superficie.

Ho bisogno l'impregnante per tinteggiare le travi del sottotetto, ma il vorrei una tonalità di colore diversa da quelle disponibili, come faccio?

I colori di cartella dell'impregnante per legno tentano di riprodurre le tonalità delle varie essenze così come la tradizione vuole rappresentarle. Nulla vieta che se ne possano creare altre a piacere miscelando tra loro colori diversi dello stesso prodotto. Ad esempio, per ottenere una tonalità più chiara del noce scuro disponibile può essere miscelato, in rapporto 1 a 1 o anche di più, il noce scuro con il rovere o anche l'incolore, e così via fino a innumerevoli possibilità.
Consigliamo in questi casi di miscelare confezioni intere tra loro per rendere "ripetibile" il colore utilizzato in caso fosse necessario ottenere lo stesso risultato per ultimare il lavoro o farne uno uguale.

Vorrei un prodotto per tinteggiare serramenti e persiane che non "sfogli" se esposto al sole e alle intemperie.

Consigliamo Xiloseta che per le sue caratteristiche chimico-fisiche inibisce gli effetti deleteri dei raggi U.V. mantenendo elasticità e perfetta idrorepellenza.
Nel caso di presenza di vecchie pitture sfoglianti, prima della stesura di Xiloseta, occorrerà rimuovere il più possibile la presenza di questi strati di vernice.
Per l'uso seguire attentamente le indicazioni in etichetta.

Come posso sverniciare delle vecchie sedie da giardino in teack?

In alternativa alla raschiatura e carteggiatura delle vecchie vernici può essere usato uno sverniciatore universale.
In questo ultimo caso, come in altri simili nei quali si usa uno sverniciatore chimico, il consiglio è quello di provare su una piccola parte di superficie della sedia per verificare l'efficacia dello sverniciatore ed assicurarsi che il medesimo non provochi danni ed inconvenienti.

Per ogni altra domanda non contemplata fare riferimento all’ufficio tecnico di CIPIR che sarà lieto di rispondere in merito. ()